Venationes nell’antica Roma: una caccia spietata

Durante le cacce venivano uccisi un gran numero di animali rari per i Romani. La caccia era spietata e pericolosa

Nelle venationes si mettevano in scena dei veri e propri scontri tra cacciatori (venatores) e animali feroci o tra soli animali o si esibivano animali addomesticati, come nell’attuale circo. C’erano anche i combattimenti tra prigionieri condannati (bestiarii) e bestie feroci.

Tra i cacciatori vi erano anche donne che indossavano armi e costumi. Insomma, lo spettacolo era vario perché si spaziava tra i combattimenti con animali feroci e/o esotici e le cacce con animali mansueti che diventavano le prede dei cacciatori.

Lo spettacolo (venatio) era dato soprattutto dalla rarità e quantità di animali esotici che partecipavano alle cacce. Inoltre, nell’arena venivano riprodotti con maestria gli habitat naturali delle varie bestie. Venivano create delle scenografie straordinarie ma la vera attrazione era suscitata dal pericolo che correvano i cacciatori sull’arena, combattendo con fiere imprevedibili.

Le Venationes e l’espansione Romana

Probabilmente le venationes furono introdotte quando i Romani entrarono in contatto con Paesi esotici durante le guerre di espansione. E con l’aumento dell’espansione Romana, il reperimento degli animali esotici fu più facile, quindi gli spettacoli venatorii divennero sempre più frequenti. Gli eventi potevano essere delle semplici sfilate di animali particolari o numeri spettacolari con animali ammaestrati o combattimenti o cacce.

Gli animali coinvolti, in linea di massima furono: coccodrilli, elefanti, leoni, orsi, pantere, tori…
Ma la zona d’influenza di Roma si allargava sempre di più e così arrivarono nuovi animali esotici ad aggiungersi agli spettacoli pubblici. Per esempio gli ippopotami, le scimmie etiopi, i rinoceronti indiani, soprattutto i grandi felini e altri animali rari.

Bestiarii

Nell’antica Roma, i bestiarii erano coloro che combattevano contro le bestie feroci. Si può semplificare dicendo che c’erano due tipi di bestiarii, i condannati a morte e gli uomini liberi chiamati più propriamente venatores.

I condannati venivano spinti nell’arena per combattere contro gli animali più feroci ma il loro destino era quello di essere uccisi e sbranati. Pare non avessero molta scelta, di fatto il loro destino era quello di ‘fare spettacolo’ in questo modo spaventoso per intrattenere i cittadini romani. Non si sa se qualcuno di questi uomini condannati ne sia mai uscito vincitore o sia almeno sopravvissuto al combattimento, forse ferito… chissà cosa spettava a un miracolato!

Gli uomini liberi, invece, sceglievano di combattere con le bestie per il denaro o per la gloria. Non erano gladiatori perché quel nome veniva dato solo a chi combatteva contro altri uomini, ma venivano chiamati venatores, quelli che partecipava alle cacce nell’arena. Erano cacciatori che amavano competere con gli animali feroci, volevano provare il brivido del rischio e dimostrare le proprie capacità

Pare che a Roma ci fosse una scuola di addestramento per i bestiarii: bestiarum scholae o bestiariorum. Probabilmente si tratta di una scuola che fece costruire l’imperatore Domiziano, vicino al Colosseo.

Con il termine bestiarii si usava chiamare anche i proprietari degli animali o i gestori. Il loro compito era quello di nutrire, prendersi cura, procurarsi e gestire gli animali durante l’evento.

Venationes nell'antica Roma

Gli animali e le Venationes

Il numero degli animali uccisi nel Colosseo e in altri anfiteatri, fu davvero incredibile! Morirono animali esotici come gli struzzi, morirono gazzelle e cervi cacciati con arco e frecce.

Le povere bestie cercavano di sopravvivere alla lotta, così come facevano gli uomini costretti a questo assurdo spettacolo ma spesso animali come orsi, leopardi, tigri, leoni rimanevano uccisi. Come ho già scritto, spesso venivano uccisi anche gli uomini (damnatio ad bestias).

In altri casi gli animali dovevano combattere tra di loro, tipo un elefante contro un toro che venivano legati e pungolati per fare in modo che rimanessero aggressivi.

I numeri degli spettacoli venatorii

  • Questi spettacoli vennero offerti nel Colosseo tra l’80 e il 523 d.C.
  • Probabilmente l’evento più famoso fu quello organizzato per l’inaugurazione del Colosseo fatta da Tito dove pare che furono utilizzati circa 9000 animali
  • Anche durante i giochi fatti per celebrare la vittoria di Traiano sui Daci (102 d.C.) che durarono 123 giorni, furono uccisi circa 11000 animali.

Traiano allestí spettacoli per centoventitre giorni di fila:
in essi furono uccise circa undicimila bestie, e combatterono diecimila gladiatori
.”

Venationes nell'antica Roma

Attraverso una galleria sotterranea nell’arena passavano gli animali custoditi nei vivaria e venivano trasportati sul piano superiore sollevati da un complesso sistema di montacarichi. In questo modo gli animali entravano nell’Anfiteatro tranne quelli più pesanti e ingombranti come i rinoceronti, gli elefanti e gli ippopotami che entravano dall’ingresso orientale.

Finita la venatio, gli animali uccisi venivano trasportati nei sotterranei, macellati e distribuiti gratuitamente al popolo. Venivano offerte non solo le carni ma anche le zanne e le pelli. La carne degli animali non commestibili per l’uomo venivano invece date in pasto alle altre bestie carnivore custodite nei vivaria.

Le venationes erano considerati tra gli spettacoli più affascinanti del Colosseo.

Articolo di Patrizia Pisano
Fonte delle ricerche e delle informazioni:
Libri, Riviste, Video, Web

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